Tech Vision 2018: gli impatti dell’intelligenza artificiale nei prossimi 3 anni

Tech Vision 2018, la Technology Vision di Accenture che evidenzia le tecnologie emergenti che avranno un impatto significativo in tutti i settori nei prossimi tre anni e sono realizzabili già oggi, rivela che il rapido avanzamento tecnologico, soprattutto dell’intelligenza artificiale, crea imprese sempre più intelligenti ma richiede un cambiamento radicale nella leadership

Pubblicato il 01 Lug 2018

Tech Vision 2018

Tech Vision 2018, la Technology Vision di Accenture che evidenzia le tecnologie emergenti che avranno un impatto significativo in tutti i settori nei prossimi tre anni e sono realizzabili già oggi, rivela che il rapido avanzamento tecnologico, soprattutto dell’intelligenza artificiale, crea imprese sempre più intelligenti ma richiede un cambiamento radicale nella leadership

Il Tech Vision 2018 di quest’anno, il report annuale che Accenture rilascia per evidenziare e analizzare i rapidi progressi della tecnologia che stanno ridisegnando non soltanto la vita quotidiana del singolo individuo, ma la società intera ed il business, rivela i rapidi progressi nell’intelligenza artificiale e riporta le analisi di come questi stiano accelerando la formazione di “imprese intelligenti”.

Tuttavia l’Accenture Technology Vision 2018 rivela anche che, per capitalizzare le opportunità di crescita e avere allo stesso tempo un impatto positivo sulla società, c’è bisogno di una nuova leadership che privilegi il senso di fiducia e di responsabilità.

Le principali evidenze del Tech Vision 2018

Accenture ha intervistato più di 6.300 dirigenti aziendali e IT executive in tutto il mondo. Più di quattro intervistati su cinque (l’84%) sono d’accordo sul fatto che, attraverso la tecnologia, le aziende si stanno integrando sempre di più nella nostra quotidianità.

E gli esempi non mancano, da Amazon che, grazie al dispositivo Echo e all’assistente vocale Alexa, si è così integrata nella vita dei consumatori che si sta già pensando di dotare i nuovi complessi residenziali di “armadietti Amazon dedicati”, una specie di fase due del sistema smart lock che già oggi offre la possibilità di far accedere corrieri e fattorini nelle proprie abitazioni per la consegna di beni quando non c’è alcuna persona in casa.

Ciò che emerge con forza dall’ultimo report Tech Vision 2018 è però una tendenza ancora più forte e dirompente perché, per la prima volta, il cambiamento è a doppio senso: le aziende forniscono prodotti e servizi alle persone e le persone danno loro l’accesso alle numerose informazioni che producono. Questo livello di “innovazione integrata” e di fiducia richiede un rapporto più profondo – una vera partnership basata non solo sui prodotti di un’azienda, ma anche sui suoi obiettivi e valori. E con questo tipo di relazione arrivano nuove responsabilità – per i consumatori, per i partner commerciali e per la società in generale – che richiedono una leadership e un impegno dall’alto.

Lo hanno intuito già alcune organizzazioni top come Tesla che sta collaborando con le istituzioni governative per accelerare lo sviluppo delle linee guida necessarie all’introduzione dei veicoli autonomi, o come Siemens che con il suo sistema operativo per l’IoT – MindSphere, utilizzabile con dispositivi di produzione, componenti smart grid o apparecchiature per la produzione di energia elettrica – sta creando nuove partnership e si sta integrando nelle architetture dei suoi partner commerciali.

Accenture Technology Vision 2018 - i 5 trend
Tech Vision 2018: le cinque tendenze dell’Accenture Technology Vision edizione 2018

Tech Vision 2018: i 5 trend che caratterizzeranno i prossimi 3 anni

Vediamo allora quali sono i 5 trend che emergono dal Tech Vision 2018, quelle tendenze che, nei prossimi 3 anni, avranno impatti significativi su aziende e persone:

1) Citizen AI – Educare l’intelligenza artificiale a beneficio del business e della società

Per capitalizzare il potenziale dell’intelligenza artificiale, le imprese devono anche riconoscerne l’impatto. Se l’intelligenza artificiale è chiamata a collaborare con le persone, non basterà semplicemente istruirla allo svolgimento di un determinato compito, bisognerà ripensarne il ruolo come membro attivo della società.

Ciò significa cambiare il modo in cui le aziende vedono l’intelligenza artificiale: da sistemi programmati, a sistemi che apprendono. Le aziende possono rifarsi alle fasi dello sviluppo umano come linee guida. Ripensare il ruolo dell’intelligenza artificiale significa affrontare molte delle stesse sfide affrontate nella crescita umana, dai modelli che spiegano i processi decisionali all’accettazione delle responsabilità che ne conseguono.

2) Extended Reality – L’annullamento delle distanze

Esperienze immersive stanno cambiando il modo in cui le persone scambiano informazioni e condividono esperienze. Realtà virtuale e aumentata sono in grado di “ricollocare” le persone nel tempo e nello spazio portando all’annullamento delle distanze.

Nel corso della storia, dall’invenzione della ruota a Internet, la tecnologia si è evoluta per ridurle al minimo. Con la loro diffusione, le esperienze immersive di extended reality eliminano la più grande delle distanze: quella tra la posizione in cui si trovano le aziende oggi e quella in cui vogliono essere nel futuro.

3) Data Veracity – L’importanza della fiducia

I dati sono la linfa vitale per la Intelligent Enterprise. Ma informazioni imprecise e non correttamente elaborate possono viziare la validità delle ipotesi su cui le aziende fondano pianificazione, esecuzione e crescita. Dati e informazioni non verificati rappresentano un nuovo tipo di vulnerabilità, che ogni azienda deve tenere in considerazione. Con un processo decisionale sempre più autonomo e data-driven in tutti i settori, il danno potenziale derivante da dati errati diventa una minaccia per la sopravvivenza dell’intera azienda.

Le competenze e gli strumenti necessari per garantire la Data Veracity sono a portata di mano. Facendo leva sulle capability esistenti in ambito Data science e cybersecurity, le aziende possono costruire una loro “data intelligence” practice. Una solida Data Veracity permette alle aziende di poter fare affidamento sulle proprie intuizioni ed ipotesi, e segnalare tempestivamente nuovi potenziali rischi. È questa la nuova sfida di ogni azienda: assicurare la veridicità dei dati che alimentano il suo business.

4) Frictionless Business – Costruito per partnership su larga scala

Le partnership guidate dalla tecnologia hanno abilitato le aziende a espandersi più velocemente che mai e in più ecosistemi. Ma i sistemi legacy delle aziende non sono stati progettati per supportare un tipo di espansione così agile e rapida. L’obsolescenza sta diventando un notevole ostacolo alle relazioni che le aziende hanno bisogno di sviluppare per innovarsi, competere e vincere.

Le aziende leader di domani sono quelle in grado di instaurare già oggi collaborazioni su larga scala. Per alimentare una tale crescita guidata dall’ecosistema, le aziende devono avviare una trasformazione dall’interno. Modelli basati su microservizi forniranno le basi per partnership estese, mentre Blockchain e smart contract ne garantiranno il corretto funzionamento.

5) Internet of Thinking – Creare sistemi intelligenti e distribuiti

Robotica, realtà immersiva, intelligenza artificiale e dispositivi connessi portano un nuovo livello di complessità tecnologica nel mondo reale. Ma le infrastrutture tecniche esistenti non sono in grado di portare questi sistemi alla piena maturità: non si possono costruire le tecnologie innovative di domani utilizzando le architetture di ieri. Per abilitare una intelligenza adeguata alla prossima generazione di tecnologie, le aziende hanno bisogno di una profonda revisione delle proprie infrastrutture.

Integrare un’azienda nel mondo in cui deve operare comporta una trasformazione della sua architettura. Ciò significa stabilire un nuovo equilibrio tra cloud e edge computing, con una rinnovata attenzione all’hardware.

Wise Pivot: come le imprese innovano per trainare la crescita

A pochi mesi di distanza dal rilascio del Tech Vision 2018, Accenture ha rilasciato un secondo report di analisi, intitolato “Make Your Wise Pivot to the New”, attraverso il quale ha voluto indagare le azioni intraprese dalle aziende che sono riuscite a dare un impulso al proprio business attraverso l’innovazione.

L’analisi si basa sulle evidenze emerse da oltre 1400 top manager operanti in aziende di 11 settori industriali/merceologici (e presenti in 12 paesi) ed il primo importante dato è uno scarso 6% di aziende in grado di realizzare con successo quello che Accenture ha identificato come “wise pivot”, un approccio metodologico che richiede organizzazione, processi e investimenti.

In particolare, tre i pilastri su cui si fonda questo approccio:

1) trasformare il core business per incrementare le capacità d’investimento

2) far crescere il core business per sostenere la crescita

3) scalare le nuove attività (individuare e scalare nuove aree di crescita al giusto ritmo).

Un approccio che, come anticipato, richiede anche una corretta strategia d’investimento per garantire tempistica, scalabilità e investimenti adeguati.

A livello teorico, pare proprio che le aziende siano convinte della necessità di innovare: il 54% delle imprese del panel prevede di ottenere più della metà delle entrate da nuove attività di business. Il rovescio della medaglia è che attualmente ben il 67% delle aziende riesce a generare entrate da meno della metà delle nuove attività di business.

Accenture_Wise Pivot chart

I dati ci dicono dunque che, seppur le intenzioni siano buone, riuscire a ribaltare le entrate (e ricavi) di business facendo in modo che si generino da nuove attività non è un percorso poi così semplice. Come anticipato, solo il 6%, ad oggi, ci riesce. Sono quelli che Accenture ha identificato come i Rotation Master, le imprese che avviano un’espansione decisiva in nuove attività di business e contemporaneamente si impegnano in una profonda e costante trasformazione della propria attività di business tradizionale. Se è vero che sono la minoranza, va però detto che i risultati che ottengono dovrebbero “ingolosire” le altre organizzazioni: queste imprese ricavano più del 75% delle loro entrate attuali dalle nuove attività di business iniziate negli ultimi tre anni.

Secondo quanto emerge dall’indagine di Accenture, queste aziende hanno alcune caratteristiche comuni:

1) dispongono di capacità di investimento adeguate per il cambiamento: il 76% dice di avere sufficienti risorse per trasformare le attività di business tradizionali ed il 70% sostiene di avere capacità economiche da investire in nuove attività;

2) adottano una strategia d’innovazione mirata: il 76% di queste imprese adotta strategie di innovazione mirate utilizzando propri capitali e coinvolgendo la leadership. Ne consegue, che sono più bravi nell’identificare idee ad alto potenziale e trasformarle in realtà affidando le decisioni di investimento ad un’unica leadership, strategia che consente loro di individuare meglio le idee ad alto potenziale;

3) creano sinergie tra vecchie e nuove attività: il 60% dei Rotation Master ritiene che il potenziale delle loro nuove attività di business possa dare nuova forma alla cultura del loro business tradizionale. il 50% di queste aziende innovative riconosce il potenziale del cross-selling tra l’attività di business tradizionale e quelle nuove.

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