Telco per l’Italia 360 Summit, la convention annuale organizzata dal gruppo Digital360 che richiama nella capitale tutto il mondo TLC italiano, si è chiusa con successo. Ripercorriamo i messaggi chiave del CEO di Digital360, Andrea Rangone: «Le Telco italiane sono chiamate a aprirsi a nuovi servizi digitali». La sfida si gioca su ultrabroadband e 5G
Telco per l’Italia 360 Summit, il più grande evento italiano dedicato alle telecomunicazioni organizzato da Digital360 è giunto a conclusione. L’intervento di Andrea Rangone, CEO del gruppo Digital360, fa da monito al cambiamento; bisogna giocare una sfida importante su 5G e ultrabroadband.
«Il settore delle telecomunicazioni è strategico per il Paese e oggi vive un momento cruciale di fronte alle grandi sfide poste in Italia dall’ultrabroadband fisso e dal 5G mobile. Due rivoluzioni che da un lato obbligano gli operatori a elevati investimenti, dall’altro aprono a loro importanti opportunità di business su mercati nuovi digitali». È con queste parole che Andrea Rangone, CEO del gruppo Digital360, ha aperto i lavori dell’ottava edizione di Telco per l’Italia 360 Summit, la convention annuale organizzata da Digital360 con i principali manager degli operatori Telco e delle imprese della filiera, insieme ai rappresentanti del mondo politico, delle istituzioni regolatorie, del mondo dell’accademia, dell’Europa.
«Le telecomunicazioni sono strategiche per il Paese, costituiscono l’infrastruttura per la vita digitale di cittadini e imprese, ma il settore Telco ha perso più del 25% di fatturato in 10 anni – ha spiegato Rangone durante il summit -. Un apparente paradosso che ha due cause. Una endogena al settore, la riduzione dei prezzi dei servizi su reti fisse e mobili, particolarmente evidente in Italia (meno 43% secondo l’ultimo Osservatorio Agcom). E una esogena, dovuta agli “over the top”, che hanno saputo occupare velocemente fette importanti dei nuovi mercati digitali abilitati dalle reti».
«Oggi le Telco hanno di fronte due sfide importanti – ha voluto poi evidenziare Rangone -. Da una parte, puntare sempre di più sulla qualità del servizio, in senso lato, non solo banda, anche per evitare di proseguire su una guerra di prezzo che rischia di depauperare ulteriormente un settore così strategico per il futuro del Paese. Dall’altra, capire come giocare una propria partita nei nuovi mercati digitali, senza “copiare” gli “over the top”, ma sfruttando sapientemente i propri asset che non sono pochi (rete, sistema di billing, capillarità distributiva, customer care, ecc.) e allargando i propri confini con acquisizioni e partnership. Questi nuovi mercati hanno tassi di crescita molto elevati: cloud (+ 18% in Italia), internet of things (+ 32%), big data (+ 22%), digital media a pagamento (+25%) ecc.».