Flexa, il digital mentor messo a punto da MIP e Microsoft per il talent development ed il matchmaking con le aziende

Dalla formazione continua delle proprie competenze al perfect match tra domanda e offerta. Il digital mentor di MIP Politecnico di Milano e Microsoft sfrutta l’intelligenza artificiale per modellare percorsi formativi personalizzati, sviluppare e far crescere nuove capacità e fare in modo che le aziende trovino con più efficacia e facilità i talenti da inserire nelle proprie organizzazioni.

Pubblicato il 17 Mar 2019

Flexa_MIP

Si chiama Flexa ed è il cosiddetto digital mentor messo a punto da MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business, Microsoft e B.Digital, una piattaforma di digital learning personalizzata che si pone come motore tecnologico per studenti, Alumni e professionisti che desiderano un percorso formativo su misura, tarato sugli obiettivi di competenze che si intende raggiungere ma anche volto a colmare eventuali skill gap per risultare più attrattivi in un mercato del lavoro in fortissima evoluzione.

Questi i tre pilastri fondanti di Flexa (in termini di obiettivi):

  1. assessment personalizzato per evidenziare i gap di competenza;
  2. sviluppo dei talenti attraverso percorsi formativi ad hoc ed un ricchissimo patrimonio di contenuti;
  3. creazione di un network di relazioni che facilita il mercato del lavoro mettendo in contatto aziende e talenti e facilitando il matchmaking.

«Flexa è un nuovo sistema di digital learning basato su intelligenza artificiale al servizio dell’intelligenza umana», è il primo commento di Federico Frattini, Associate Dean for Digital Transformation del MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto. «Flexa è un digital menotr in grado di creare percorsi formativi personalizzati grazie ad un ecosistema di importanti attori internazionali che generano contenuti di valore cui poter accedere tramite la piattaforma, nomi del calibro di TED, Coursera, MIT, Harvard University, Financial Times, Gartner, New York Times…».

FLEXA digital mentor - La confernza stampa
Da sinistra: il giornalista di Radio 24, Maurizio Melis; Paolo Mazza, Co-founder BlueIT e CEO b.digital; Fabio Moioli, Direttore Divisione Enterprise Services di Microsoft Italia; Federico Frattini, Associate Dean for Digital Transformation del MIP Politecnico di Milano Graduate School of Business.

Come funziona il digital mentor Flexa

Basato sulla piattaforma cloud di Azure e sulle funzionalità di analisi e intelligenza artificiale di Microsoft, il digital mentor permette a ciascuno, in maniera personalizzata, di fare un test di valutazione delle soft e digital skill e un’autovalutazione di quelle hard, così da individuare il gap da colmare per raggiungere gli obiettivi professionali dichiarati. In base a questo e al tempo a disposizione, FLEXA suggerisce “pillole” di formazione quotidiana e una serie di contenuti da approfondire (articoli di stampa, video, webinar, eventi, corsi erogati da fonti certificate come Business School e Università prestigiose, nazionali e internazionali),  profili simili con cui entrare in relazione in modo da espandere il proprio network professionale e creare community, pubblicando contenuti inediti e condividendo interessi, fino all’individuazione di start-up con cui collaborare in base al proprio profilo.

«Flexa è un progetto interamente italiano ed è di importanza rilevante per il Paese perché, purtroppo, l’Italia è uno dei Paesi con il più forte skills mismatch, ovvero il divario tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle realmente disponibili», sono le considerazioni di Fabio Moioli, Direttore Divisione Enterprise Services di Microsoft Italia. «Inizialmente pensavo di sfruttare la similitudine della bussola per raccontare Flexa ma in realtà il digital mentor che abbiamo sviluppato è qualcosa di più: la bussola aiuta l’orientamento di qualcuno che sa dove deve andare Flexa invece ti aiuta a capire dove andare!»

Per chi è stato pensato il digital mentor Flexa

Oggi Flexa è già disponibile per gli oltre 12mila studenti del MIP ma verrà esteso a brevissimo anche agli oltre 200mila studenti del Politecnico di Milano. «Estenderemo l’accesso alla piattaforma anche a chi non è e non è stato studente del Politecnico o del MIP – avverte Frattini –, molto probabilmente con una formula di tipo freemium (per gli studenti di MIP e Politecnico l’accesso è free). Dall’autunno la piattaforma sarà aperta anche a professionisti (recruiter, head hunter, professionisti e manager HR) e aziende con l’obiettivo di facilitare loro l’incontro con candidati in linea con le proprie ricerche (profili che potranno autocandidarsi ma che potrebbero essere suggeriti alle aziende proprio attraverso gli algoritmi di intelligenza artificiale alla base di Flexa)».

Ed è proprio su quest’ultimo punto che si delinea il business model della piattaforma. Il progetto, ad oggi, ha richiesto un investimento di circa due milioni di euro, il ritorno avverrà con il pagamento da parte delle aziende e dei professionisti di una fee, un abbonamento oppure un costo per l’utilizzo della piattaforma “as a service” per campagne di recruiting .«A regime contiamo di avere 400/500 aziende sulla piattaforma», specifica Frattini che, dal punto di vista della sicurezza e della privacy dei “candidati”, assicura: «Verrà chiesto ad ogni singolo studente o professionaista cosa rendere visibile alle aziende e ai recruiter, saranno loro a stabilire il livello e la quantità di informazioni da condividere. L’assessment, invece, non sarà mai reso visibile alle aziende perché è un processo che i talenti devono poter compiere in libertà, senza condizionamenti ed influenze esterne».

Il passo ulteriormente successivo sarà quello di portare Flexa all’interno delle aziende, come piattaforma “as a service” per l’assessment e lo sviluppo dei talenti interni.

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