I dettagli non sono ancora noti ma l’intergruppo parlamentare per l’intelligenza artificiale è stato presentato pubblicamente ieri nel corso di un convegno promosso dall’Istituto italiano per la privacy e la valorizzazione dei dati (Iip) dal titolo “Stato di diritto umano o artificiale? Privacy, intelligenza artificiale e democrazia: utopie e distopie”.
Oggetto del dibattito, durante l’evento, gli scenari di sviluppo tecnologico “intelligente” per poterne tracciare un quadro chiaro su come le nuove tecnologie esponenziali, come l’intelligenza artificiale, stiano rivoluzionando economia, vita sociale, vita pubblica e politica con impatti diretti anche sulle istituzioni politiche, con il rischio, si legge in una nota, che siano limitate le libertà fondamentali dei cittadini e degli esseri umani in generale.
Come evitare che l’artificiale prenda il controllo sull’umano? Come rendere l’individuo consapevole degli effetti della continua osmosi fra elementi fisici ed elementi virtuali nell’Internet delle Cose (IoT)? Come assicurare la tutela dei dati online, tra uso massivo di algoritmi e profilazioni comportamentali?
Queste le domande che hanno fatto da fìl rouge al convegno durante il quale è stata presentata ufficialmente anche l’Academy dell’Istituto italiano per la privacy, una nuova istituzione che si pone come obiettivo formare e assicurare competenze e qualità professionali di chi si deve occupare, come consulente esterno o come responsabile interno di aziende ed enti, di protezione dei dati personali.
I temi del dibattito sono gli stessi che intende affrontare il nuovo intergruppo parlamentare promosso dai deputati Alessandro Fusacchia (+Europa), Alessandra Carbonaro (M5s), Stefano Ceccanti (Pd) e Luca Carabetta (M5s).