Artificial Intelligence è la parola più di moda del momento: non c’è campagna pubblicitaria di successo che non strizzi l’occhio a fantomatiche funzionalità intelligenti intrinseche nel prodotto o servizio di turno.
Effettive funzionalità di arricchimento dell’esperienza dell’utente e sapienti messaggi di marketing, che spesso si intrecciano in un mix difficilmente districabile: tra i casi più emblematici si possono citare quelli degli smartphone e delle autovetture, dove si fa espressamente riferimento a funzionalità di intelligenza artificiale. Che si tratti di funzionalità realmente distintive o solo di un claim commerciale, si tratta comunque di una spinta comunicativa capace di avvicinare una platea molto ampia alle funzionalità e alle opportunità dell’Artificial Intelligence.
Ciò che è certo è che l’intelligenza artificiale rappresenta una trasformazione digitale pervasiva, che si intreccia con altri mega-trend digitali, quali la Cloud Transformation e l’Internet of Things: da un lato il Cloud mette a disposizione un ecosistema che abilita e accelera l’analisi massiva di dati e che rende disponibili building block personalizzabili e integrabili, dall’altro l’IoT offre una varietà di dispositivi e sensori connessi che possono essere utilizzati non solo come strumenti di raccolta dati, ma anche come canali per veicolare servizi basati sull’Artificial Intelligence.
Artificial Intelligence: on your marks! è il titolo che abbiamo dato alla ricerca 2018/2019, un messaggio forte a tutti gli attori perché prendano posto ai blocchi di partenza per una trasformazione che, oggi, è solo all’inizio e di cui non si conoscono ancora appieno le regole e la durata, ma che lascia intravedere già l’enorme portata e le implicazioni.
Il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia
Concretamente, il mercato dell’Artificial Intelligence è solo agli albori: secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Artificial Intelligence la spesa per lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale in Italia, con riferimento al 2018, è ammontata a 85 milioni di euro. Decisamente poco, se confrontato poi con altri trend dell’innovazione digitale, come Cloud Computing e Big Data Analytics, da anni priorità di investimento delle imprese, per mercati miliardari.
Vi sono inoltre altre componenti rilevanti, come la diffusione degli smart home speaker e lo sviluppo dei robot collaborativi in ambito industriale, che delineano dimensioni di sviluppo importanti.
Quest’anno si è proceduto a una quantificazione del mercato dell’Artificial Intelligence in Italia, cercando di delinearne in modo chiaro i confini, in uno scenario in pieno fermento e dal contesto definitorio complesso. La classificazione data dall’Osservatorio permette di tratteggiare alcuni elementi caratterizzanti le soluzioni di intelligenza artificiale, tuttavia la pervasività degli algoritmi di apprendimento nei prodotti e servizi di quotidiano utilizzo può certamente portare ad una sottostima dell’effettiva dimensione del mercato.
Secondo la nostra stima, nel 2018 il mercato dell’Artificial Intelligence in Italia si è attestato a 85 milioni di Euro. Più in dettaglio, in questa cifra si fa riferimento, oltreché alle spese sostenute dalle aziende end user per sviluppare direttamente algoritmi di intelligenza artificiale, anche alla spesa dedicata all’hardware di base a supporto dell’immagazzinamento e dell’elaborazione dei dati, ai software di ingestion, gestione e manipolazione dati (nella forma di pre-built services, piattaforme e framework) e ai servizi di integrazione e personalizzazione, qualora queste ultime voci fossero propedeutiche all’implementazione della nuova soluzione di intelligenza artificiale.
Accanto a queste, è opportuno citare altre due componenti che delineano aree di sviluppo particolarmente rilevanti per il futuro dell’Artificial Intelligence: il mercato degli smart home speaker e quello dei robot intelligenti.
Gli smart home speaker sono assistenti vocali intelligenti, veri e propri hub (concentratori) che nascono per ridurre la complessità di connessione e gestione di una pluralità di oggetti intelligenti presenti in casa. Sebbene appena introdotti, il loro mercato vale già 60 milioni di Euro(1) in Italia ed è destinato a crescere drasticamente nei prossimi mesi. L’importanza di questo tema in relazione all’Artificial Intelligence risiede nel ruolo che gli smart home speaker potranno svolgere in futuro come canale con cui veicolare servizi e applicazioni legate al mondo dell’AI, creando potenzialmente una nuova filiera per gli attori della catena del valore.
Nei robot intelligenti si comprendono i collaborative robot e gli AGV. I primi operano fianco a fianco di un operatore, senza la necessità di protezioni a segregazione, e sono in grado di adattare il proprio funzionamento sulla base degli input provenienti dall’ambiente circostante; i secondi sono capaci di muoversi autonomamente nello spazio, senza l’ausilio di guide fisiche o di percorsi predeterminati, adattando il proprio funzionamento alle situazioni ambientali. Questo settore vale in Italia già oltre 145 milioni di euro(2). Nei prossimi anni bisognerà porre grande attenzione a queste nuove forme di automazione industriale che, grazie alla loro flessibilità di utilizzo, riusciranno a penetrare anche in settori ad oggi solo marginalmente interessati, con il conseguente impatto sulle professionalità che vi operano.
In questa prima parte di 2019 vi sono segnali molto incoraggianti: nell’incontro di avvio della nuova edizione dell’Osservatorio, che si è tenuto in questi giorni, si sono presentate ben 24 organizzazioni che sostengono l’iniziativa, con svariati progetti sia in fase prototipale che in produzione. Un elemento di novità rispetto al 2018, che porta nuova concretezza e prospettive pratiche di adozione dell’Artificial Intelligence nei processi.
(1) Stima di mercato per l’Italia dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano per l’anno 2018.
(2) Stima di mercato per l’Italia dell’Osservatorio Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano per l’anno 2017.
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* Alessandro Piva è Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence | Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano