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Droni: in Italia il mercato tocca i 160 mln di euro nel 2024 (+10%)



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Le Aerial Operations dominano con il 96% del mercato, mentre l’Innovative Air Mobility & Delivery resta al 4%. Progressi normativi e sperimentazioni segnano l’anno, ma la sfida principale rimane la transizione verso l’operatività. L’analisi di 1.882 progetti internazionali rivela diversi livelli di maturità: solo il 16% è operativo

Pubblicato il 25 feb 2025



Osservatorio droni 2024

Il settore dei droni in Italia ha registrato una crescita significativa nel 2024, raggiungendo un valore di mercato di 160 milioni di euro, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano, questa tendenza positiva sembra destinata a continuare, con l’80% degli operatori del settore che prevede un’espansione significativa nei prossimi tre anni.

Osservatorio droni 2024

Nel 2024 le imprese sono 657

Il mercato italiano è dominato dalle attività di “Aerial Operations”, che rappresentano il 96% del totale, mentre il restante 4% è dedicato ai servizi di “Innovative Air Mobility & Delivery” (IAM&D). Nonostante la crescita, il settore deve ancora affrontare sfide importanti. In particolare, persiste la preoccupazione per la solidità finanziaria delle imprese, soprattutto nel segmento del trasporto persone. Inoltre, la maggior parte dei progetti sono ancora in fase di sperimentazione, evidenziando la necessità di trasformare queste iniziative in servizi operativi concreti.

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Un aspetto positivo è il consolidamento del numero di imprese nel settore, che nel 2024 si è attestato a 657, con una dinamica che vede ogni anno la cessazione di attività del 5% delle aziende, principalmente piccole e di recente costituzione, controbilanciata dalla nascita di nuove imprese per il 2%. Questo trend suggerisce una maturazione del mercato, con una selezione naturale che favorisce le aziende più solide e innovative.

La domanda pubblica, tuttavia, rimane marginale, rappresentando solo l’8% del valore complessivo del mercato, nonostante il 37% delle imprese abbia enti pubblici tra i propri clienti e il 45% dei progetti italiani sia gestito da pubbliche amministrazioni. Questa discrepanza tra la partecipazione pubblica ai progetti e il suo impatto economico suggerisce un potenziale di crescita ancora inesplorato nel settore pubblico, che potrebbe giocare un ruolo chiave nello sviluppo futuro del mercato dei droni in Italia.

Osservatorio droni 2024

Aerial Operations vs Innovative Air Mobility: stato dell’arte e prospettive

Il panorama italiano dei droni è caratterizzato da una netta divisione tra il segmento delle Aerial Operations e quello dell’Innovative Air Mobility & Delivery (IAM&D), con dinamiche e prospettive di sviluppo distinte. Le Aerial Operations, che costituiscono il 96% del mercato, sono dominate da fornitori di servizi (78% delle 646 imprese del segmento) specializzati in rilievi, riprese aeree e ispezioni. Questo settore mostra una maturità crescente, con applicazioni consolidate in ambiti come ispezioni, sopralluoghi, sicurezza e sorveglianza.

Tuttavia, gli operatori del settore identificano nella normativa il principale ostacolo alla crescita, con l’88% che ritiene prioritario lavorare su una maggiore apertura ai voli Beyond Visual Line of Sight e sulla semplificazione delle autorizzazioni per i voli in area urbana.

osservatorio droni 2024

L’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale (88%) e il potenziamento delle reti 5G/6G (83%) sono considerati fattori cruciali per lo sviluppo futuro. D’altra parte, il segmento IAM&D, che rappresenta solo il 4% del mercato, è composto principalmente da produttori (78% delle 37 imprese attive) e si trova in una fase più embrionale. Questo settore, focalizzato sul trasporto di merci e persone, affronta sfide significative nel trasformare gli annunci in progetti concreti, con molte iniziative che faticano a superare la fase di sperimentazione.

Le imprese di questo segmento sottolineano l’importanza di sensibilizzare e coinvolgere le pubbliche amministrazioni (90%), integrare strategicamente i servizi nella rete di mobilità urbana (89%) e creare corridoi aerei dedicati. La ricerca dell’Osservatorio evidenzia come, a livello globale, il trasporto merci rappresenti il 72% dei progetti IAM&D, ma solo l’8% è operativo, principalmente in aree remote. Il trasporto di persone è ancora più embrionale, con il 68% dei progetti in fase di annuncio.

Un elemento chiave per il futuro del settore IAM&D sarà lo sviluppo dei vertiporti, con 131 progetti globali, di cui solo il 5% in fase di test dimostrativi.

Questa disparità tra i due segmenti riflette le diverse fasi di maturità del mercato e suggerisce che, mentre le Aerial Operations stanno consolidando la loro posizione, l’IAM&D rappresenta una frontiera con un potenziale di crescita significativo ma ancora da realizzare pienamente.

Normativa e sperimentazioni: i passi avanti del settore droni

Il 2024 ha segnato un anno cruciale per il settore dei droni in Italia, con significativi progressi sia sul fronte normativo che su quello delle sperimentazioni pratiche. L‘Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ha introdotto linee guida fondamentali per il mercato dell’Innovative Air Mobility, tra cui le regole U-space, il regolamento VCA e il regolamento Sandbox. Questi interventi normativi rappresentano un passo importante verso la creazione di un quadro regolamentare più chiaro e favorevole allo sviluppo del settore.

La prima zona U-space in Europa è in provincia di Chieti

Un esempio concreto di questa evoluzione è l’istituzione della prima zona U-space in Europa nella provincia di Chieti, dimostrando la volontà dell’Italia di posizionarsi all’avanguardia nella gestione dello spazio aereo per i droni. Parallelamente, diverse città italiane hanno annunciato piani per la costruzione di vertiporti, con Varese, Piacenza e Ancona che si sono aggiunte a Bologna, Firenze, Milano, Roma, Torino e Venezia, segnalando un crescente interesse per l’integrazione dei droni nel tessuto urbano. Sul fronte delle sperimentazioni, il 2024 ha visto una serie di progetti pilota significativi.

Amazon Prime Air ha effettuato il suo primo volo per il trasporto merci in Italia, aprendo nuove prospettive per la logistica dell’ultimo miglio. Sono state condotte sperimentazioni di consegna postale via droni tra Napoli e Procida, dimostrando la fattibilità di servizi di consegna in aree geograficamente complesse.

Nel settore sanitario, sono stati testati sistemi di trasporto medico, evidenziando il potenziale dei droni per migliorare la rapidità e l’efficienza dei servizi di emergenza. Anche l’agricoltura ha beneficiato di queste innovazioni, con sperimentazioni nella distribuzione di fitosanitari che promettono di ottimizzare le pratiche agricole. Un’innovazione significativa è stata l’annuncio della piattaforma HyperTwin, progettata per semplificare la gestione delle operazioni con droni, un passo importante verso la standardizzazione e l’efficienza operativa nel settore.

Nonostante questi progressi, la ricerca dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano sottolinea che le sperimentazioni rappresentano ancora la maggioranza dei progetti nel settore. Questa situazione evidenzia la necessità di un ulteriore sforzo per trasformare le sperimentazioni in servizi operativi concreti. La sfida principale per il 2025 sarà proprio questa transizione, con l’obiettivo di implementare i primi servizi, anche se inizialmente in contesti limitati, per dare piena attuazione alle sperimentazioni avviate negli anni precedenti.

Progetti internazionali e livelli di maturità: un’analisi dettagliata

L’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano ha condotto un’analisi approfondita dei progetti internazionali nel settore dei droni, censendo 1.882 iniziative a livello mondiale tra il 2019 e il 2024. Questa panoramica offre una visione dettagliata dello stato dell’arte e dei livelli di maturità raggiunti in diversi ambiti applicativi. Il 69% dei progetti censiti rientra nel segmento delle Aerial Operations, mentre il 31% si concentra sull’Innovative Air Mobility & Delivery (IAM&D).

Nel segmento delle Aerial Operations, le applicazioni principali riguardano ispezioni e sopralluoghi (43%), sicurezza e sorveglianza (20%), e ricerca e soccorso (12%). Questi dati confermano la maggiore maturità e diffusione delle applicazioni tradizionali dei droni.

Nel segmento IAM&D, il trasporto merci domina con il 72% dei progetti, ma solo l’8% di questi è effettivamente operativo, principalmente in aree remote o poco popolate. Il trasporto di persone, che rappresenta il 28% dei progetti IAM&D, è ancora più embrionale, con il 68% dei progetti in fase di annuncio. Questi dati evidenziano il divario significativo tra le ambizioni del settore e la sua effettiva operatività. Un elemento cruciale emerso dall’analisi è che solo il 16% di tutti i progetti censiti è attualmente un servizio operativo che ha affiancato o sostituito modalità tradizionali. Questo dato sale al 21% per i progetti di Aerial Operations, ma scende al 6% per quelli di IAM&D, sottolineando la maggiore maturità del primo segmento.

Tra i servizi operativi più diffusi si annoverano le ispezioni delle linee elettriche o delle infrastrutture lineari, che hanno sostituito con successo metodi tradizionali come l’uso di elicotteri e operatori a terra.

L’analisi rivela anche che l’84% dei progetti non genera ancora ricavi concreti e continuativi per le imprese dell’offerta: il 34% sono sperimentazioni, il 30% dichiarazioni di intenti e il 20% utilizzi una tantum. Questa situazione pone sfide significative per la sostenibilità economica del settore, con il 76% delle imprese che finanziano le attività di ricerca e sviluppo con risorse interne.

L’Osservatorio ha inoltre condotto un’analisi approfondita su 15 casi d’uso rappresentativi, coinvolgendo 80 esperti del settore. I risultati hanno evidenziato tre cluster distinti di maturità: progetti in fase embrionale (punteggio medio 1,6 su 4), come il trasporto di persone con droni in aree urbane ed extra-urbane; progetti in fase di sviluppo (punteggio medio 2,2), che includono il trasporto di merci, le manutenzioni che richiedono contatto fisico del drone con un’infrastruttura, gli inventari di magazzino e le applicazioni in ambito agricolo; e progetti in fase di consolidamento (punteggio medio 2,7), che comprendono ispezioni, spettacoli aerei, ricerca e soccorso, sicurezza e sorveglianza, oltre ad attività di rilievi, mappature e monitoraggio.

Questa stratificazione dei livelli di maturità offre una chiara indicazione delle aree in cui il settore sta progredendo più rapidamente e quelle che richiedono ulteriori investimenti e sviluppi.

Il futuro dei droni: dalle sperimentazioni all’operatività

Il futuro del settore dei droni in Italia si trova a un punto di svolta cruciale, con la necessità impellente di passare dalla fase di sperimentazione a quella di piena operatività. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano, il 2025 si prospetta come l’anno decisivo per questa transizione. La sfida principale sarà quella di concretizzare i numerosi progetti pilota in servizi effettivi, anche se inizialmente limitati a contesti specifici. Questo passaggio richiederà un approccio multifacettato, che coinvolga aspetti normativi, tecnologici e di accettazione sociale. Sul fronte normativo, emerge la necessità di ulteriori interventi per facilitare l’implementazione di servizi operativi.

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