Chi è Hiroshi Ishiguro
Professore di intelligenza artificiale all’Osaka University, Hiroshi Ishiguro è considerato il creatore del primo robot umanoide.
Biografia
Nato a Shiga nel 1963, durante il liceo, Ishiguro si è dedicato alla pittura. Ha scoperto la propria passione per la robotica e i computer nel laboratorio di Hanao Mori presso la Yamanashi University. Dopo essersi laureato in questa università, nel 1988 ha iniziato il dottorato di ricerca presso la Graduate School of Engineering Science dell’Osaka University.
Conseguito il Ph.D nel 1991, Ishiguro ha lavorato in alcune università molto prestigiose, tra cui la Kyoto University, l’Università della California, la Wakayama University e l’Osaka University. I suoi studi si concentrano sui robot umanoidi del tipo android, geminoid e telenoid.
Attualmente, Hiroshi è professore del dipartimento Sistemi di innovazione della Graduate School of Engineering Science dell’Osaka University.
Conduce i suoi studi presso l’Advanced Telecommunications Research Institute (ATR), ed è Visiting Group Leader degli Intelligent Robotics and Communication Laboratories. Ha preso parte poi alla Fondazione della Vstone, una società che unisce il mondo accademico e quello industriale per il trasferimento tecnologico for technical transfer.
Il professor Ishiguro ha scritto due trattazioni sulla robotica: Robot to ha nanika? (Che cos’è un robot?) e Android Science.
L’approccio alla robotica
Ishiguro ha dichiarato in un’intervista che il suo obiettivo è quello di integrare i robot nella vita di tutti i giorni. Per fare ciò, però, è necessario che questi assumano un comportamento e un aspetto simile a quello degli esseri umani. Questi, infatti, riescono più facilmente a interagire coi propri simili. È per questo che Ishiguro ha creato Geminoid HI-1, il suo alter ego robotico.
Il robot è stato realizzato utilizzando gomma siliconica, attuatori pneumatici e capelli presi dallo stesso Ishiguro. Il robot è stato fissato in una posizione seduta, quindi non può alzarsi né uscire dal laboratorio. È identico al proprio creatore ed è stato progettato per mimare le sue azioni.
Ishiguro può controllare il robot da remoto, attraverso il suo computer, utilizzando un microfono e una telecamera. Quando Ishiguro parla, Geminoid riproduce la sua voce; quando compie un’azione, il robot la replica. Il robot è, poi, in grado di sbattere le palpebre e di simulare la respirazione, anche se, ovviamente, non è in grado di emulare molti comportamenti umani. Ad esempio, quando Ishiguro accende una sigaretta, Geminoid non si muove.
Video: Il robot Geminoid H1-1 spiegato da Ishiguro
Ishiguro studia l’interazione tra l’essere umano e la macchina; in particolare, si prefigge di analizzare come reagisce il cervello quando si relaziona con un robot dalle sembianze umane. Il professore cerca di capire cosa si definisce con la parola “umano”, utilizzando robot umanoidi per avvalorare le sue ipotesi sulla natura e sul comportamento degli esseri umani.
Ishiguro ha realizzato Repliee Q2, dalle sembianze di una donna con capelli lunghi e pelle perfetta, con 42 attuatori pneumatici nascosti nel corpo. Costruito in collaborazione con gli ingegneri dell’azienda di robotica Kokoro, il robot è in grado di parlare di sé e di cantare alcune canzoni del repertorio Disney. Il team di Ishiguro ha lavorato molto alla sua realizzazione, in particolare, per fargli simulare movimenti involontari, come la respirazione e i movimenti della testa.
Repliee R2
Ishiguro ha, successivamente, creato Repliee R1, un robot a immagine e somiglianza della figlia di 4 anni. Dotato di quattro motori a corrente continua, il robot umanoide ha delle movenze molto innaturali e a tratti inquietanti.
Video: Repliee R1
Repliee Q2 è stato esposto nel 2005 alla World Exposition ad Aichi. Ishiguro aveva sostituito il volto con quello di una giornalista televisiva molto famosa. Nonostante l’esposizione abbia avuto molto successo, le tecniche di AI risultavano ancora troppo primitive per riprodurre il comportamento quotidiano di un essere umano, come la capacità di sostenere una conversazione.
Repliee Q2 fa parte degli actroid, gamma di androidi con fattezze femminili sviluppate da Ishiguro e il suo team. I robot Q1 e R1 di questa gamma sono considerati i primi robot umanoidi mai realizzati.
Per ovviare ai problemi riscontrati in questi robot, Ishiguro ha inserito nel robot Geminoid una quantità maggiore di attuatori: 13 nel volto, 15 nel busto e 22 nelle braccia e nelle gambe. Il team ha, poi, migliorato il software per il controllo del corpo per consentire movimenti più delicati e per sincronizzare le labbra del robot con quelle del creatore.
L’obiettivo prefissato sembra che sia stato raggiunto. A differenza degli altri robot, le persone hanno interagito con Geminoid come se fosse un umano. Il robot ha, inoltre, dimostrato ottime capacità nel vendere e nel giocare coi bambini. Quello che Ishiguro sostiene, quindi, è che il cervello umano ha bisogno di riconoscere nell’interlocutore un proprio simile, che si comporti e parli come tale, pur essendo una macchina.
Hiroshi Ishiguro con il suo alter ego geminoide
Tra gli ultimi robot creati, vi è Erica, androide in grado di capire il linguaggio umano, parlare attraverso una voce sintetica e mostrare molteplici espressioni facciali.
Video: Ishiguro ha voluto donare ai suoi robot non solo sembianze ma anche caratteristiche estetiche umane. Il robot Erica ha il volto di una bella donna.
Hiroshi Ishiguro: la robotica come missione
Secondo Ishiguro, la fine dell’era dell’informazione coinciderà con l’inizio dell’era dei robot. Il mondo dell’IT e quello della robotica si fonderanno gradualmente, cosicché la “rivoluzione” sarà quasi impercepibile.
Il ruolo del suo team, secondo il professore giapponese, è quello di guidare questa integrazione proponendo nuovi concetti tecnologici e scientifici.
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