La robotica educativa e inclusiva, può aiutare a cambiare la scuola e a sviluppare le competenze per la vita. Lo spiega Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale, su Agendadigitale.eu
La robotica educativa è antidisciplinare. No, non è un controsenso. Insegna ai ragazzi non solo a creare collegamenti, ma anche a lavorare insieme a un progetto collaborativo.
Ecco perché far entrare la robotica educativa nelle scuole è un primo passo verso il loro cambiamento dall’interno. Vuol dire maggiore confronto e condivisione tra i docenti, studenti di indirizzi diversi che lavorano insieme, tempi delle lezioni che si dilatano, studenti che tornano in laboratorio anche fuori orario, scuole distanti che collaborano a progetti comuni.
In una scuola che deve necessariamente fare i conti con una velocissima innovazione tecnologica, insomma, la robotica educativa aiuta i ragazzi a essere più “indisciplinati”, cioè più preparati, consapevoli e appassionati.
Con la robotica educativa non solo si ottengono ottimi risultati ma si riescono a coinvolgere nel lavoro comune anche gli studenti con bisogni speciali.
Nell’articolo che Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale, ha pubblicato su Agendadigitale.eu, l’autrice scrive:
«Lo abbiamo sperimentato con un progetto pilota realizzato con una scuola romana e nei laboratori quotidiani con le scuole presso il Robotic Center della Palestra dell’Innovazione. Abbiamo allestito il laboratorio con kit robotici adatti a tutte le età, a partire dalla scuola primaria, e abbiamo realizzato i primi manuali per le scuole. I robot facilitano la didattica costruzionista che stimola a inventare, programmare e costruire apparecchi meccatronici (integrazione dell’elettronica con la meccanica) in processi ad alto potenziale multidisciplinare».
La robotica educativa può essere usata sia per l’apprendimento scientifico e tecnologico (matematica, fisica, biologia, ingegneria, computing ecc.), sia per discipline come l’arte, la musica e materie umanistiche come la filosofia e, in particolare, l’etica. Permette agli studenti di sviluppare le competenze per la vita (creatività, problem solving, lavoro di squadra ecc.) che giocano un ruolo cruciale per l’educazione del 21° secolo.
Tutti gli approfondimenti sul sito di Agendadigitale.eu