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Intelligenza aziendale: come orientare i processi strategici in ottica predittiva attraverso una gestione As-a-Service del dato

In questa videopillola, il CEO e Co-founder di Prometeo, Giulio Ancilli, spiega come cambiano gli approcci strategici alla gestione del dato in azienda e il ruolo dell’AI nel potenziare l’efficacia degli strumenti tattici per migliorare le performance economiche

Pubblicato il 27 Giu 2023

Annalisa Casali

giornalista

intelligenza artificiale

Affrontare le sfide che gli scenari complessi che stiamo vivendo ci mettono di fronte è sempre più difficile e l’intelligenza aziendale diventa un elemento strategico differenziante per le organizzazioni.

I decisori aziendali, e i manager delle piccole e medie imprese in particolare, si trovano a operare in un panorama competitivo e macroeconomico caratterizzato da una forte incertezza. Orientare le scelte strategiche verso la crescita diventa davvero difficile se non si hanno a disposizione strumenti efficaci di analisi dati, previsione e simulazione di differenti scenari, per valutare l’impatto di quello che all’apparenza sembra imprevedibile e imponderabile.

La capacità di sviluppare un’intelligenza collettiva trasversale, ottimizzare i processi operativi, favorire la collaborazione su larga scala di tutte le risorse e anticipare il più possibile gli eventi futuri, è già oggi (e lo diventerà ancor di più in futuro) un fattore critico di successo.

In questo video, Giulio Ancilli, CEO e Co-founder di Prometeo, ci aiuta a capire cosa significa oggi per un’azienda mettere a terra approcci data-driven e predittivi per indirizzare in modo efficace le strategie di crescita.

Intelligenza aziendale e approcci data-driven: saper cogliere le increspature del business

«Il contesto macroeconomico attuale – sottolinea il manager – è caratterizzato da complessità, competizione, incertezza, quindi potersi orientare in questo scenario è estremamente difficile. L’esempio che io sono solito fare è quello del clima. Ormai è un dato assodato, il clima è cambiato, e i fenomeni associati sono diversi da quelli cui eravamo abituati, sia per la loro frequenza sia per la loro intensità. La stessa cosa accade nel business. Essere data-driven significa sostanzialmente non solo avere una visione di quella che può essere l’evoluzione del mercato, ma cogliere anche quelle che sono le sfumature e le increspature del business, per intercettare quei segnali deboli che anticipano i fenomeni e che eventualmente permettono di amplificare o mitigare gli effetti sul business stesso».

Gestione del dato As-a-Service per l'intelligenza aziendale predittiva

Gestione del dato As-a-Service per l'intelligenza aziendale predittiva

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Intelligenza aziendale, i vantaggi di un approccio As-a-Service alla fruizione della tecnologia

Negli ultimi mesi sentiamo parlare spesso di intelligenza artificiale e del suo ruolo sempre più centrale nelle strategie aziendali. Questa wave tecnologica avrà un impatto rilevante in molti settori e aree di business.

«L’AI si candida a diventare IL fattore competitivo per definizione, quello che permette alle aziende di migliorare i prodotti e i servizi, ottimizzare i processi e, in definitiva, massimizzare le performance economiche. Noi come Prometeo ci facciamo portatori di un approccio As-a-Service alla gestione del dato, che permette alle organizzazioni di avere accesso a tutte le risorse, tecnologiche e professionali, necessarie per implementare e mettere a terra i progetti che vertono sull’intelligenza artificiale, in particolare negli ambiti della produzione e della supply chain». In questo modo è possibile da un lato accorciare il time-to-market e dall’altro concentrarsi esclusivamente sulle necessità di business senza doversi preoccupare di reperire sul mercato, formare e trattenere le risorse necessarie. Un vantaggio per tutte le aziende e per le PMI in particolare.

L’importanza di un Change Management ben concepito

Se è vero che «solo il 10% dell’effort di un progetto riguarda la componente della tecnologia, tutto il resto è cultura, competenze e gestione del cambiamento», come ama sottolineare Ancilli, «l’errore che le aziende commettono più spesso è di utilizzare l’intelligenza artificiale come un oracolo. In maniera un po’ dissacrante, vorrei dire l’AI non esiste. Per me esistono le persone che hanno un problema, pensano alle possibili soluzioni e lo risolvono. E sono proprio le persone che decretano il successo o l’insuccesso di un progetto. Raramente c’è un problema di tecnologia, più spesso è l’uso che le persone ne fanno a fare la differenza. Quindi il coinvolgimento del top management, il fare squadra e prevedere percorsi strutturati di gestione del cambiamento sono tutti elementi importantissimi. E proprio in questi aspetti si esprime il nostro valore aggiunto. In Prometeo garantiamo una visione a 360° sul progetto, sugli aspetti di carattere tecnologico, la reingegnerizzazione dei processi e il supporto all’organizzazione. Al cliente non rimane che occuparsi del proprio business, come sempre».

articolo in collaborazione con Prometeo

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