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Samsung porta la sfida dell’AI anche sui PC



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Nel corso del B4B Event, tenutosi presso il Centro di preparazione olimpica del CONI, l’azienda – sponsor dei Giochi Olimpici di Parigi – ha svelato il suo approccio strategico all’intelligenza artificiale, che va dagli smartphone ai notebook, mantenendo sempre la persona al centro

Pubblicato il 20 giu 2024



Samsung AI

Portare l’intelligenza artificiale (AI) negli strumenti che utilizziamo tutti i giorni. È la sfida lanciata da Samsung Electronics al B4B Event di Roma. L’azienda lo ha già fatto, con il primo AI smartphone sul mercato, il Galaxy S24. Un vero e proprio passo in avanti – data l’enorme diffusione dello smartphone – verso la democratizzazione dell’AI. L’evento – moderato da Pierluigi Pardo – si è tenuto presso il Centro di preparazione olimpica del CONI, un “luogo unico e iconico” e non casuale, come fa notare Giovanni Malagò, Presidente Coni: Samsung, infatti, è sponsor dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Un luogo – sottolinea Nicolò Bellorini, Vice President Samsung Electronics – di cui l’azienda condivide i principi fondamentali: dura competizione, quindi preparazione, ma anche lealtà, fair play e, prima di tutto, apertura alle sfide del mercato, per adattarsi velocemente e vincere la competizione. Non a caso, il claim di Samsung è “Open always wins”: una competizione bisogna vincerla, ma in una maniera aperta alle sfide.

Il messaggio chiave al B4B Event di Samsung Electronics

La novità, il key message dell’evento, è che Samsung vuol portare l’intelligenza artificiale nell’ecosistema digitale dei device del mondo business, – rivolgendosi, quindi, non più solo al consumatore finale ma al mondo enterprise, alle aziende e alla PA.
Una novità non da poco per il colosso di Seul. “Noi conosciamo Samsung come azienda consumer – osserva al proposito Antimo Lucignano, Head of B2B Mobile eXperience Sales Development Samsung Electronics – ma le persone sanno che Samsung è anche un’azienda B2B. Il nostro obiettivo è provare a migliorare l’esperienza di tutti i giorni delle aziende”.

Obiettivo rimarcato con forza anche da Luca Como, Head of Disty Channel Sales MX Division Samsung Electronics: “Siamo scesi in campo in questo settore, siamo ai blocchi di partenza, ma oggi possiamo confermare che la categoria PC è al centro della strategia di Samsung di lungo periodo. Partiamo e ci rimbocchiamo le maniche proprio dal mercato business: la parte professionale, per noi, è oggi in cima alla nostra agenda”.

Il messaggio è chiaro: Samsung non sarà più soltanto il nostro smartphone, né il suo cliente soltanto quello consumer. L’attenzione si sposta sul mercato business, ai PC, che diventano sempre più centrali in quanto hub delle attività quotidiane dei professionisti e delle imprese.

A chi fa business, infatti, l’AI offre opportunità molto concrete delle quali è importante accorgersi per coglierle sin da subito: “Stiamo vivendo un momento davvero singolare di discontinuità tecnologica – osserva Bellorini -. L’AI è qualcosa di cui non leggiamo più solo sui giornali e che riguarda altri, ma è arrivata negli strumenti che utilizziamo tutti i giorni. Da persone di business, quindi, dobbiamo cogliere questa opportunità”.

Samsung, la persona al centro

Un’opportunità che Samsung ha intenzione di cogliere tenendo presente alcuni principi e valori fondanti. Tra questi, innanzitutto, quello di mettere sempre la persona al centro, in accordo con il paradigma della human centered AI. Una vision dell’AI al centro dell’intervento di Fosca Giannotti, professore ordinario di informatica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, che invita a non lasciarsi travolgere passivamente da questa straordinaria tecnologia ma, piuttosto, restare al timone provando a governarne la direzione. “Un’AI che non rimpiazza, ma aumenta le capacità umane e che disegna sistemi che sono macchine per pensare e non macchine pensanti”. Occorre mettere l’utente in condizione di avere la sua autonomia decisionale, il suo senso critico. Un’AI che, quando dà un risultato, mostra anche altri possibili percorsi che vanno in direzioni diverse o perfino opposte, secondo la modalità del ragionamento controfattuale.

La ricercatrice non può far a meno di toccare l’AI del momento, la Generative AI, “un’AI che ha imparato a parlare, a scrivere, a dipingere, a suonare, a programmare e che lo sta facendo in un modo incredibilmente plausibile rispetto ai possibili artefatti umani”. Però – precisa – essere human like non significa essere human centered: ci sono rischi ben noti tra i quali allucinazioni, assenza di trasparenza delle fonti, problemi con i diritti di proprietà intellettuale, amplificazione delle disuguaglianze.

Possiamo fidarci di questa AI?

Pur con i tanti limiti visti, sottolinea Giannotti, “noi siamo positivi, veniamo dalla generazione di Asimov, siamo stati capaci di mettere la sicurezza in tante innovazioni utilissime alla società: abbiamo messo le ringhiere alle scale e il manico ai coltelli, abbiamo saputo trasformare le idee buone in cose utilizzabili”.

Human centered AI e ragionamento controfattuale, dunque,per avere sempre la possibilità di dubitare di quello che ci viene fornito. “E questo è esattamente il punto da cui è partita Samsung quando ha cominciato a sviluppare i servizi AI – osserva al proposito Bellorini – cioè portare l’individuo al centro. Tutto il nostro percorso d’innovazione e sviluppo prodotti e soluzioni parte dall’individuo, con l’obiettivo di facilitare la vita professionale e privata delle persone con strumenti migliori, semplici e, quindi, in grado anche di accelerare la curva di adozione dell’AI”.

Un’AI capace di rendere l’intelletto e le capacità umani più potenti, consentendo a tutti noi di fare quello che già facciamo di solito ma in maniera più naturale e più semplice, nell’autodeterminazione e consapevolezza (empowerment) delle nostre decisioni.

Per mettere in campo questo tipo di AI – precisa Bellorini – “non abbiamo creato applicazioni, programmi, o nuovi device. Abbiamo invece studiato la user interface già nota a tutti, ossia il modo naturale con cui interagiamo con lo smartphone, e lì abbiamo inserito i servizi AI per facilitarne l’interazione. Poi, ovviamente, la Galaxy AI è stata estesa ad altri device, non solo al Galaxy S24, ma a tutti gli smartphone di fascia alta, i tablet, i watch, i true wireless. Infatti, noi tutti usiamo molti dispositivi diversi e, quindi, i servizi devono essere integrati in maniera semplice da un device all’altro”.

Bellorini chiarisce anche i valori fondanti dell’approccio tecnologico di Samsung all’AI, in primis il senso etico (“Samsung ha a cuore cosa si fa dei dati che sono sui device e vuole lasciarne il controllo nelle mani dell’utente o dell’organizzazione che ne fa uso”) e rivendica l’approccio open della casa di Seul, ossia la scelta strategica che le consente sia di erogare servizi AI proprietari sia di integrare nativamente e velocemente servizi AI di partner tecnologici esterni, quali, ad esempio, Google o Microsoft.
L’approccio open è vincente – chiarisce Bellorini – perché consente di fare investimenti oggi senza precludere nessuna innovazione domani”.

Bellorini fa anche esempi concreti, tra i quali la possibilità di sintetizzare un ampio report o, magari, una riunione lunghissima, oppure inquadrare qualsiasi oggetto che è su un browser, cerchiarlo, lanciare una ricerca e poi arricchirla con dell’altro testo o altri oggetti. E invita a sperimentare molti altri servizi, tra i quali la gettonata Traduzione Live – peraltro la più gradita dal pubblico, che l’ ha votata in una survey – che consente di comunicare a viva voce o chattare testualmente con altri utenti stranieri sentendoli parlare (o vedendoli scrivere) ognuno nella propria lingua, il tutto in tempo reale.
E il bello è che questa tecnologia è tutta a bordo del device, integrata direttamente all’interno di smartphone e notebook, senza la necessità, dunque, di andare sul web, a vantaggio della privacy, della sicurezza e della velocità di risposta.

Samsung, dal device mobile al notebook

Samsung sta portando tutta la potenza di questa tecnologia anche sui PC, nel mondo enterprise, al fine di migliorare l’esperienza all’interno di ogni azienda e renderla così più efficiente, versatile e produttiva, eliminando le attività ripetitive e consentendo ai professionisti di dedicare il proprio tempo ad attività più gratificanti e a maggior valore per il business.

Il centro di tutto si sta spostando sempre di più dal device mobile al notebook – osserva al proposito Antimo Lucignano – e per Samsung, oggi, la grande spinta è l’evoluzione della postazione di lavoro con il notebook”.

Sulla trasformazione completa della postazione di lavoro richiama l’attenzione anche Luca Como: “Abbiamo visto come in pochi anni sia completamente cambiata – sottolinea -. Fino a poco tempo fa, era una questione di luogo fisico, oggi invece è una questione di equipaggiamento tecnologico”.
I professionisti, infatti, durante una stessa giornata, lavorano spesso in luoghi diversi, passando velocemente tra smartphone e notebook. Il modo di lavorare è completamente cambiato. Quindi, cambiano anche gli strumenti che devono essere forniti ai lavoratori per offrire loro vantaggi pratici e migliorarne efficienza e produttività. “Samsung ha colto questi aspetti – dice Como – e, con la gamma attuale dei suoi dispositivi – già oggi centra appieno questi obiettivi e queste esigenze”.

Una nuova tipologia di PC

Obiettivi ed esigenze raggiungibili anche grazie a una nuova tipologia di PC che sta arrivando e sta rivoluzionando il nostro modo di rapportarci a questa tecnologia, osserva Stefano RomanòHead of B2B new computing & Mobile Enhancement Product Marketing Samsung Electronics, che sottolinea come siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione del modo in cui ci rapportiamo e interagiamo con la macchina: “Mi viene in mente – ricorda Romanò – il cambio che ci fu quando si passò dal Dos a Windows, da linee di testo e codice a un’interfaccia molto più affine all’interazione umana. Ora sta avvenendo qualcosa di molto simile, perché impareremo a interagire con il dispositivo attraverso un linguaggio naturale. Noi parleremo, racconteremo, chiederemo al dispositivo quello di cui abbiamo bisogno e lui ci aiuterà a esaudire i nostri desideri”.

Riguardo a questa nuova tipologia di PC, nel corso del B4B Event, Samsung ha annunciato e presentato in esclusiva il nuovo Galaxy Book4 Edge, “il primo PC di nuova generazione dotato di intelligenza artificiale”. Al fine di offrire ai propri utenti un mix di intelligenza artificiale sul dispositivo e sul cloud, Samsung ha collaborato con Microsoft per introdurre Windows Copilot su Galaxy Book, con l’obiettivo di garantire un’esperienza complessiva ottimale.

L’AI cambierà il lavoro?

Durante l’evento Samsung – a testimonianza della stretta collaborazione della casa di Seul in ambito AI anche con aziende grandi e strutturate – è stata portata all’attenzione la storia d’innovazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, presentata dal Technology, Innovation & Digital Officer di FSI Roberto Tundo. FSI è una realtà molto complessa e articolata – osserva Tundo – e l’AI ha un ruolo importante per semplificarla. Il mondo del trasporto ferroviario si sta servitizzando. Quindi, entra in gioco il cliente e la relazione con lui e, con essa, l’opportunità e la necessità di sfruttare le potenzialità offerte dall’AI, che diventa touchpoint e punto nodale di questa relazione. “L’AI non è la lampada di Aladino – fa notare Tundo – ma consente una relazione veramente ritagliata sul singolo cliente”.

La tappa romana del Samsung roadshow si chiude mostrando i risultati di una survey lanciata durante l’evento. Al pubblico, tra l’altro, è stato chiesto: “L’AI cambierà il tuo lavoro?”. Considerando che la quasi totalità (97%) ha risposto in maniera affermativa (per il 67% “ridurrà i tempi e migliorerà la produttività” e per il 30% “eliminerà gli aspetti ripetitivi e migliorerà la qualità”), c’è da ritenere che il messaggio di Samsung sia stato colto appieno.

articolo in collaborazione con Samsung


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